mercoledì 23 gennaio 2013

TRA UNA CORSA E L'ALTRA

so che non dovrei disturbarti,
ha detto lui.

dici bene, ho risposto
io.

ma, è andato avanti lui, voglio dirti
che sono stato sveglio tutta la notte
a leggere il tuo
ultimo libro.
ho letto tutti i tuoi
libri.
io lavoro all'
uffcio postale.
ah, ho detto.
e vorrei intervistarti per
il nostro giornale.
no, ho detto, niente
interviste.
perché?, mi ha chiesto.
sono stanco delle interviste, non hanno
niente a che fare con
niente.
ascolta, ha continuato, te la faccio
facile, vengo a casa
tua oppure ti offro una cena da
Musso.
no, grazie, ho detto.
guarda, l'intervista in realtà non è per
il nostro giornale, è per
me, io sono scrittore e voglio uscirmene
dall'ufficio
postale.
ascolta, ho detto io, devi solo prendere una sedia
e sederti davanti alla tua
macchina da scrivere.
niente intervista?, ha domandato.
no, ho risposto.
si è
allontanato.
stavano uscendo in pista
 per la corsa successiva.
parlare con il ragazzo mi aveva
messo di cattivo
umore.
pensavano che la scrittura avesse
a che fare con
la politica delle
cose.
semplicemente non erano
abbastanza fuori
di testa
da sedersi a una
macchina da scrivere
e lasciare che le parole battano
i tasti.
non volevano
scrivere
volevano
diventare famosi
scrivendo.
sono andato a fare la mia
puntata.
è inutile farsi rovinare la
giornata
da una breve
conversazione.

Charles Bukowski

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