-Sveglia...-. Alito al caffè e
delicate carezze sui riccioli.
Bianca apre gli occhi e si gira verso
la mamma. Si lascia sollevare e strappare dall'involucro caldo delle
coperte; sbadiglia spalancando la bocca senza ritegno e scoprendo due
finestrelle da denti da latte.
Oggi è domenica, ed è un giorno
strano, mamma e babbo non vanno a lavoro e lei non deve andare a
scuola. Anche i cartoni alla TV non sono gli stessi delle altre
mattine. A Bianca la domenica non dispiace: può fare colazione con
calma e guardare una puntata di Sailor Moon per intero mentre aspetta
che le palline di cioccolato affoghino nel latte oppure mentre tuffa
i biscotti e li ripesca solo quando sono spappolati.
Poi la mamma le mette un vestito, o una
gonna con la camicetta, e le calze ricamate. Stamani Bianca vuole
mettersi il suo gommino con la fragola; la mamma allora le raccoglie
i capelli in una coda, uno zampillo di boccoli. Quando loro due e il
papà sono pronti, salgono in macchina vanno in chiesa, perchè –
così dice sempre la mamma- la domenica si va alla messa.
In chiesa le luci sono spente, ci sono
solo tozze candele bianche accese, e poi c'è un odore stranissimo,
un odore che non si sente in nessun altro luogo e che un po'
stordisce. Bianca siede tra mamma e babbo. Non arriva a toccare il
pavimento con i piedi, perciò durante la funzione sgambetta
guardando orgogliosa le sue ballerine di vernice lucida. Torce le
gambe in modo da far convergere le punte dei piedi; ora Destra può
parlare con Sinistra. Chiacchierano amabilmente – Bianca borbotta
il dialogo con due voci diverse- e alla fine Destra tocca Sinistra e
si scambiano un bacetto timido mentre il prete comincia a recitare il
Padre Nostro.
Poi alza gli occhi e guarda gli angeli
e le nuvole dipinte sulle pareti, e pensa che siano davvero belli, e
anche i gigli bianchi sull'altare sono belli, e tutte le signore che
Bianca riesce a vedere sono vestite bene e truccate. Anche Bianca
quando sarà grande si truccherà e avrà i capelli lunghi e prenderà
il caffè come la sua mamma.
Dopo la messa vanno sempre a pranzo
dalla nonna; nonna Adele le prepara le patatine fritte e le fa
trovare le rotelle di liquirizia e le permette di giocare con tutti i
ninnoli che tiene in salotto.
Però poi un giorno Bianca vede la
mamma stesa sul divano; pensa che stia dormendo, ma quando le si
avvicina vede che sta piangendo. Che strano, la mamma non lo fa mai,
non l'ha mai fatto. Cosa vuol dire quando la mamma piange?
Il papà prende Bianca sulle ginocchia
e le dice che la nonna, quella nonna che le compra la liquirizia,
stava tanto male e quindi è andata all'ospedale, ma stava troppo
male e il suo cuore era vecchio e stanco.... Il giorno dopo, anche se
non è domenica, vanno in chiesa: sono tutti e tre vestiti di nero
perché, spiega il babbo, è così che ci si veste quando qualcuno se
ne va.
Bianca non capisce: tutti piangono e
abbracciano lei e la mamma, figure nere con facce tristi e tanti
fiori e in chiesa quell'odore è ancora più forte del solito. La
bambina è confusa, è tutto così desolato e malinconico e disperato
che comincia a piangere anche lei, singhiozzi e muco. Ha paura.
Piange talmente tanto che le entra mal di testa e non ha più fiato.
Persone, sconosciuti stringono la mano a sua madre e danno un
buffetto sulla guancia alla bambina. Alcuni non parlano e portano gli
occhiali da sole; altri dicono “mi dispiace”, “fatti forza” e
un'altra parola che Bianca non conosce e che finisce in “- anze”.
Fiorenza, la loro vicina di pianerottolo, ha la faccia biancofarina e
il naso rosso e il singhiozzo – Oh...oh...pove-ra donnna...hic! App-pena sessssantanni...hic!-. A Bianca scappa uno sbuffo di
risata lacrimosa. Quando arrivano a casa – casa, finalmente casa!- mamma le
prepara latte caldo e miele, la abbraccia e rimane abbracciata con
lei sul divano a guardare la TV.
I giorni seguenti la mamma è ancora
triste e non va a lavoro e la domenica mattina Bianca si stupisce
perché anziché un abitino mamma le fa indossare una tuta per andare
al parco.
- E alla messa, non si va?-.
- No. oggi no-.
Però non vanno nemmeno la domenica
seguente, e neanche quella dopo ancora.
- Mamma, ma non ci andiamo più in
chiesa?-, chiede Bianca.
- No..-.
- Perché?-.
- Perché non c'è più la messa,
Don Luca è andato in vacanza-.
Bianca non risponde, è tutto così
diverso. Poi domanda, illuminata – Ma Don Luca quando torna,
dalle vacanze?-.
- Ancora, non lo so, pulcino, non lo
so proprio...forse, se là sta meglio, non torna più. Chissà-.
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