"Quale malattia ha una prognosi più certa e ineluttabile della vita stessa? Ogni mattina una persona dovrebbe dire ai suoi amici più cari : "Mi rammarico per la tua morte irrevocabile", come si dice a chiunque soffra di un male incurabile; non era forse proprio l'omissione universale di questo minimo gesto di simpatia e di comprensione a fornire il modello per l'innata riluttanza a discutere apertamente dei propri sogni?"
J.G. Ballard
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